Hai mai rubato qualcosa? La maggior parte di noi da bambini piccoli o anche da adulti lo ha fatto. Il bambino, naturalmente, di solito non è consapevole del crimine fino a quando il genitore non lo costringe a riprendere la caramella o qualsiasi oggetto luminoso che è stato preso nel negozio o gli spiccioli che sono stati raccolti dalla mensola del camino e infilati in una tasca.
Come adulti, a volte prendiamo casualmente una scatola di Kleenex da una stanza d’albergo, e alcuni potrebbero anche rubare un asciugamano o un accappatoio, pensando probabilmente: Sto pagando abbastanza per questa stanza d’albergo. Potrebbero darmi qualche kleenex in più per il prezzo.
E, naturalmente, le persone di fronte a enormi difficoltà sono talvolta costrette a rubare quando hanno fame per salvarsi la vita, o quando i loro figli sono in estremo bisogno in tempo di guerra o in altri tempi e luoghi di cupa povertà.
Un meraviglioso esempio di questo è il giovane Pip in “Great Expectations” che ruba del pane e una lima per il galeotto che lo terrorizza con l’uomo immaginario che gli strapperà il cuore e il fegato se non obbedisce.
Socrate dice che nessuno commette consapevolmente un’azione cattiva, il male si trasforma in bene nella mente. Il ladro, come il pedofilo, che si convince che il bambino vuole davvero fare l’amore con lui, si convince di avere diritto all’oggetto che desidera. Ne ha bisogno più dell’altro. È suo di diritto.
È più facile rubare a un’organizzazione anonima, grande, che a un individuo, più facile rubare a qualcuno che sembra ben dotato e ha molto di più. Non se ne accorgerà nemmeno, tanto ha così tanti soldi. Il negoziante disonesto probabilmente pensa che per rubare alle persone, quelle che considera avere molto più di lui, sono troppo stupide per notarlo. L’ho visto accadere negli Hamptons in un negozio di alimentari di lusso; il cassiere ha semplicemente attaccato il conto della persona precedente con il mio, immaginando che non l’avrei notato o forse non mi sarebbe importato.
E’ vero per quanto riguarda la grande ricchezza. Una persona, per esempio, che ha numerose case e dimentica quante ne possiede, sembra essere una preda legittima.
Ma che dire di qualcuno che ha tutto il necessario e ruba comunque? C’è un esempio di questo in “Visit from the Goon squad” di Jennifer Egan, dove Sasha trova un portafoglio lasciato al lavandino del bagno delle donne da una donna che è in uno dei bagni a fare pipì.
Pensa: “Le ha fatto venire voglia di dare una lezione alla donna. Ma questo desiderio camuffava solo il sentimento più profondo che Sasha aveva sempre avuto: quel tenero portafoglio che si offriva alla sua mano – le sembrava così noioso, così usuale lasciarlo lì piuttosto che cogliere l’attimo, accettare la sfida, fare il salto, volare via, gettare al vento la prudenza, vivere pericolosamente (“Ho capito”, disse Coz, il suo terapeuta), e prendere la cosa.”
Così ruba per un bisogno di eccitazione, per il brivido di farlo. Ci si chiede se i grandi furti di denaro nel mercato azionario – l’insider trading da parte di persone che probabilmente hanno già grandi quantità di denaro – siano motivati da un pensiero di questo tipo.
Sì.