La cultura dei nativi americani è ricca di racconti e leggende. Ogni aspetto della vita, della morte e dell’esistenza ha la sua storia per spiegare perché le cose sono come sono. Spesso, diverse tribù di nativi americani avevano credenze molto simili, ma la maggior parte delle tribù hanno le loro variazioni uniche nei dettagli di queste leggende.
Il corvo ha anche un ruolo di primo piano nelle mitologie dei popoli indigeni della costa nord-occidentale del Pacifico, compresi gli Tsimishian, Haida, Heiltsuk, Tlingit, Kwakwaka’wakw, Coast Salish, Koyukons e Inuit. Il corvo nella mitologia di questi popoli indigeni è il creatore del mondo, ma è anche considerato un dio ingannatore.
Per esempio, nella cultura Tlingit, ci sono due diversi personaggi corvi che possono essere identificati, anche se non sono sempre chiaramente differenziati. Uno è il corvo creatore, responsabile della nascita del mondo e che a volte è considerato l’individuo che ha portato la luce nelle tenebre. L’altro è il corvo bambino, sempre egoista, furbo, connivente e affamato.
Quando il Grande Spirito creò tutte le cose le tenne separate e conservate in scatole di cedro. Il Grande Spirito regalò queste scatole agli animali che esistevano prima degli uomini. Quando gli animali aprirono le scatole, tutte le cose che compongono il mondo vennero in essere. Le scatole contenevano cose come montagne, fuoco, acqua, vento e semi per tutte le piante. Una di queste scatole, che fu data al Gabbiano, conteneva tutta la luce del mondo.
Il Gabbiano bramava la sua scatola e si rifiutava di aprirla, stringendola sotto la sua ala. Tutta la gente chiese a Raven di convincere il Gabbiano ad aprirla e a liberare la luce. Nonostante le suppliche, le richieste, le lusinghe e i tentativi di indurlo ad aprire la scatola, il Gabbiano si rifiutava ancora. Alla fine Raven si arrabbiò e si sentì frustrato, e conficcò una spina nel piede del Gabbiano. Raven spinse la spina più a fondo finché il dolore non fece cadere la scatola. Allora dalla scatola uscirono il sole, la luna e le stelle che portarono la luce al mondo e permisero al primo giorno di iniziare.
Bill Reid ha creato la scultura di The Raven and The First Men raffigurando una scena di un mito Haida che unifica il Corvo come ingannatore e creatore. Secondo questo mito, il corvo, che era annoiato e ben nutrito, trovò e liberò alcune creature intrappolate in una conchiglia.
Questi esseri spaventati e timidi erano i primi uomini del mondo, e furono convinti dal corvo ad uscire dalla conchiglia. Ben presto il corvo si annoiò con queste creature e pensò di riportarle nel loro guscio. Invece, il corvo decise di cercare le controparti femminili di questi esseri maschili.
Il corvo trovò alcune femmine umane intrappolate in un chitone, le liberò e si divertì mentre i due sessi si incontravano e cominciavano ad interagire. Il corvo, sempre conosciuto come un trickster, era responsabile dell’accoppiamento degli umani e si sentiva molto protettivo nei loro confronti. Con il corvo percepito come il creatore, molti miti e leggende Haida spesso suggeriscono il corvo come fornitore dell’umanità.