Nel suo racconto “Happy Endings”, Margaret Atwood ritrae le vite di persone comuni che affrontano varie circostanze in una serie di diverse situazioni e ostacoli elencati dalla “A” alla “F”, in cui ogni scenario porta alla stessa conclusione. Anche se le singole storie mostrano grandi differenze tra l’inizio e la metà, hanno tutte un finale identico, tutti muoiono indipendentemente dalle scelte che hanno fatto o da come hanno vissuto la loro vita. L’enfasi generale di “Happy Endings” era per Margaret Atwood di aiutare i lettori, così come gli altri scrittori, a capire l’importanza di “come e perché” una conclusione è raggiunta, non di cosa la conclusione stessa è composta, dato che tutte le storie finiscono con la morte. Nelle parole di Margaret “Non fatevi illudere da nessuna …show more content…
Atwood aiuta le persone a capire che possono vivere la vita come vogliono perché non importa se sei un santo e stai con la stessa persona per tutta la vita o sperimenti con diverse persone per trovare il tuo vero amore, alla fine noi come persone finiremo ognuno accanto a Mary, John, Madge, James e Fred. Il finale non può mai essere cambiato, non importa come sono scritti gli inizi delle nostre storie o come ne raccontiamo la parte centrale; lo stesso destino è perpetuo per tutti. Che si tratti di una vera storia d’amore, di una relazione contorta, di un tragico omicidio e suicidio, o di una storia d’amore che sopravvive a un disastro naturale solo per essere fatta a pezzi da una malattia umana; non importa come viene raccontata la morte arriverà sempre per te alla fine. In ogni scenario che la Atwood ci dà qualcuno finisce sempre per vivere l’opzione “A”, cementando il fatto che l’amore è l’obiettivo di vita sottostante da prendere dalla lezione di Margaret Atwood. “Happy Endings” pone l’accento sul mezzo perché come dice Margaret Atwood “I veri intenditori, tuttavia, sono noti per favorire il tratto in mezzo, poiché è il più difficile da fare” (Atwood 451). Il “tratto in mezzo” è la storia; è fatto di così tanti dettagli diversi ed è così intricato che senza di esso non c’è finale. L’argomento che la parte centrale è irrilevante si dimostra errato perché in realtà l’unica parte rilevante è la parte centrale. Non importa come viene raccontata, quante volte cambia, o quanto è lunga, non c’è un finale senza la parte centrale perché non ci sarebbe una storia da finire. Quindi godetevi la vita che vivete e cambiatela se necessario, perché finirete comunque nella stessa tomba. “Alla faccia dei finali. Gli inizi sono sempre più divertenti (Atwood