Il lavoro principale della digestione avviene nell’intestino tenue, che è lungo ben 21 piedi. L’intestino tenue scompone i grassi, gli amidi e le proteine in acidi grassi, zuccheri semplici e aminoacidi, che possono poi essere assorbiti.
Il cibo che si mangia impiega generalmente dalle tre alle cinque ore per muoversi attraverso l’intestino tenue. Durante questo tempo, il cibo è bagnato dagli enzimi digestivi e dai succhi che fluiscono nell’intestino attraverso i dotti del fegato e del pancreas. La bile, prodotta dal fegato e immagazzinata nella cistifellea, emulsiona il grasso, permettendo il suo assorbimento. Gli enzimi secreti dal pancreas, come la tripsina, l’amilasi e la lipasi, aiutano a digerire proteine, carboidrati e grassi. Una volta ridotti a prodotti che il corpo può gestire, i nutrienti del cibo digerito vengono assorbiti dal sottile rivestimento dell’intestino e inviati alle cellule di tutto il corpo attraverso il flusso sanguigno e il sistema linfatico.
Il cibo si muove attraverso l’intestino tenue come su un nastro trasportatore. Il primo passo, dopo che lo stomaco svuota il cibo attraverso lo sfintere pilorico, è il duodeno lungo 30 centimetri, situato pochi centimetri sopra l’ombelico. Molti minerali, come il ferro e il calcio, vengono assorbiti nel duodeno. Questo è anche il punto in cui la bile e i succhi pancreatici si uniscono alla miscela.
Dopo il duodeno, la parte successiva dell’intestino tenue è il digiuno, che misura otto piedi di lunghezza. Nel digiuno, i grassi, gli amidi e le proteine vengono ulteriormente scomposti e assorbiti.
La terza e più bassa porzione dell’intestino tenue, l’ileo, è lunga circa 12 piedi. L’ileo assorbe l’acqua, così come la vitamina B12 e i sali biliari.
Il digiuno e il digiuno sono i punti di partenza.