Proverbi 3:5 Commenti: Confida nel Signore con tutto il tuo cuore e non appoggiarti alla tua intelligenza.

ESPOSITORIO (BIBLIA INGLESE)

Proverbi 3:5-6. Confida nel Signore con tutto il tuo cuore – Affidati completamente e con sicurezza alla saggezza, alla potenza e alla bontà di Dio, alla sua provvidenza e alle sue promesse, per la direzione e l’aiuto in tutti i tuoi affari e pericoli. Non appoggiarti alla tua propria comprensione – Non pensare di realizzare i tuoi progetti con la forza della tua propria comprensione, senza la benedizione di Dio. Sotto questo tipo di fiducia carnale egli comprende tutti gli altri tipi, come la fiducia nella forza corporea, nella ricchezza o negli amici. In tutte le tue vie – Progetti e imprese, sia riguardo alle cose di questa vita che a quelle della vita futura; riconoscilo – Ebraico, דעהו, conoscilo, cioè, praticamente; o possiedi lui, la sua saggezza, seguendo i suoi consigli; la sua potenza e bontà, aspettandosi il successo da lui; la sua sovranità, gestendo tutti i tuoi affari in modo tale da compiacerlo e glorificarlo; ed egli dirigerà i tuoi passi – Così che le tue strade saranno sicure e buone, e alla fine avranno un esito felice.
3:1-6 Nella via dell’obbedienza credente ai comandamenti di Dio si può comunemente godere della salute e della pace; e anche se i nostri giorni non saranno lunghi sulla terra, vivremo per sempre in cielo. Che la misericordia e la verità non ti abbandonino; la misericordia di Dio nel promettere, e la sua verità nell’eseguire: vivi all’altezza, mantieni il tuo interesse in esse, e prendine il conforto. Dobbiamo confidare nel Signore con tutto il cuore, credendo che egli sia capace e saggio nel fare ciò che è meglio. Coloro che conoscono se stessi, trovano la loro comprensione come una canna spezzata, che, se si appoggiano, fallirà. Non progettare nulla se non ciò che è lecito, e prega Dio di dirigerti in ogni caso, anche se può sembrare abbastanza chiaro. In tutte le nostre vie che si rivelano piacevoli, in cui otteniamo il nostro scopo, dobbiamo riconoscere Dio con gratitudine. In tutte le nostre vie che si rivelano scomode, e che sono circondate da spine, dobbiamo riconoscerlo con sottomissione. È promesso: “Egli dirigerà i tuoi sentieri; così la tua via sarà sicura e buona, e infine felice”. Nel predicare la “fiducia in Dio” il moralista anticipa l’insegnamento che l’uomo è giustificato per fede. Confidare nella volontà di Dio, il segreto di tutta la vera grandezza, significa sollevarsi da tutte le nostre ansie e piani e paure quando pensiamo a noi stessi come arbitri delle nostre fortune, e così “ci appoggiamo alla nostra propria comprensione”. 5. Fiducia … cuore – Questo è il centro e il midollo della vera saggezza (Pr 22:19; 28:25). Il dovere positivo ha la sua corrispondente negazione nell’ammonizione contro la fiducia in se stessi. Confida nel Signore; affidati completamente e con sicurezza alle promesse e alla provvidenza di Dio per avere aiuto e sollievo in tutti i tuoi affari e pericoli.

Non affidarti al tuo proprio intendimento; non pensare di realizzare i tuoi progetti con la forza del tuo ingegno senza la benedizione di Dio. Sotto quest’unico tipo di fiducia carnale, che è la più frequente e la più plausibile, egli comprende e proibisce tutte le altre confidenze nelle forze corporee, nelle ricchezze, negli amici, &c.
Confida nel Signore con tutto il cuore,…. Non in una creatura, la migliore, la più santa e la più alta; non in alcun godimento della creatura, come ricchezza, forza e saggezza; non in alcun privilegio esteriore, derivante dalla discendenza e dall’educazione naturale; non in se stesso, nel proprio cuore, che è ingannevole; non in alcuna opera di giustizia fatta da lui; non in una professione di religione, o nei doveri di essa, mai così ben eseguiti; non in strutture, né in grazie e nell’esercizio di esse; no, non nella fede o nella fiducia stessa ma nel Signore, l’oggetto di tutta la grazia, e solo in lui; in Geova Padre, come Dio della natura e della provvidenza, per tutte le benedizioni temporali; e come Dio di tutta la grazia, per tutte le benedizioni spirituali, e tutte le forniture necessarie della grazia; e per la felicità eterna, che egli ha provveduto, promesso, e liberamente dà. Confidate in lui in ogni momento; nei momenti di afflizione, di tentazione e di oscurità: c’è una grande ragione per farlo; tutta la potenza e la forza sono in lui per aiutare; il suo amore, la sua grazia e la sua misericordia lo spingono a farlo, e sono sempre le stesse: la considerazione di ciò che ha fatto per gli altri che hanno confidato in lui, e per noi stessi nei tempi passati, dovrebbe indurre e incoraggiare ad essa; così come la felicità di coloro che confidano in lui, che godono di pace e sicurezza; e il suo dispiacere per coloro che mostrano diffidenza nei suoi confronti, o non si fidano di lui. Confidate in Geova il Figlio, nella sua persona per l’accettazione, nella sua giustizia per la giustificazione, nel suo sangue per il perdono, nella sua pienezza per l’approvvigionamento, nella sua potenza per la protezione e la conservazione, e in lui solo per la salvezza e la vita eterna. Fiducia in Geova lo Spirito, per portare avanti e finire l’opera della grazia sul cuore; di cui un santo può essere sicuro che dove è iniziata sarà completata. E questa fiducia nel Padre, nel Figlio e nello Spirito dovrebbe essere “con tutto il cuore”, cordiale e sincera. La frase denota non tanto la forza della fede quanto la sua sincerità; significa una fede non finta; non è dire o professare che un uomo crede e confida nel Signore; ma è con il cuore, e con tutto il suo cuore, che egli crede nella giustizia, se crede in modo giusto; vedi Romani 10:10;

e non appoggiarti alla tua propria intelligenza; o non confidare in quella, perché è opposta alla fiducia nel Signore. Gli uomini non devono dipendere dalla propria saggezza e comprensione nella condotta della vita civile, ma devono cercare la direzione e la benedizione della Provvidenza, altrimenti andranno incontro a delusioni; e, quando ci riescono, non devono attribuirlo alla propria prudenza e saggezza, ma alla bontà di Dio; perché il “pane” non è sempre “per i saggi, né le ricchezze per gli uomini intelligenti”, Ecclesiaste 9:L’uomo naturale non ha alcuna comprensione delle cose spirituali, delle cose del Vangelo, né alcuna comprensione pratica delle cose morali, Romani 3:11, Geremia 4:22. La comprensione dell’uomo è oscurata dal peccato; sì, è l’oscurità stessa; è come la prima terra, coperta dalle tenebre, finché non vi si fa entrare la luce, e quindi non ci si può appoggiare e dipendere da essa, Efesini 4:18. C’è la necessità di un cuore e di uno spirito nuovo, di una comprensione da dare per comprendere le cose spirituali e divine, Ezechiele 36:26; perché, sebbene queste non siano contrarie alla ragione e alla comprensione degli uomini, tuttavia sono al di sopra di esse, e non possono essere scoperte, raggiunte, comprese e spiegate da loro, Matteo 16:17. No, ci sono alcune cose nel Vangelo che, sebbene siano chiare ad una comprensione illuminata dalla parola di Dio, tuttavia il modo in cui sono non può essere compreso: come le dottrine della trinità delle Persone; della generazione del Figlio di Dio; la processione dello Spirito; l’unione delle due nature in Cristo; la risurrezione dei morti, &c. In breve, non la nostra ragione e la nostra comprensione al meglio, e molto meno come carnale e non santificata, ma la parola di Dio solo è la nostra regola di giudizio, e lo standard della nostra fede e pratica; e a questo dovremmo ricorrere ed essere diretti da esso, e non appoggiarci alle nostre proprie comprensioni.

Confida nell’Eterno con tutto il tuo cuore, e non appoggiarti al tuo proprio intendimento.

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