Il debutto nel lungometraggio di Zeek Earl e Chris Caldwell è un racconto di sopravvivenza fantascientifica ben montato che sopravvaluta le sue virtù.
La prima cosa che si nota sono le sbavature sul vetro. Siamo su una nave da carico spaziale che orbita intorno a una lontana luna aliena, e il finestrino densamente rinforzato è incrostato di sporcizia e impronte digitali. Navigare tra le stelle ha tutto il fascino di un interminabile viaggio in auto attraverso il paese, e la negazione di qualsiasi soggezione e stupore high-tech è una nota perfetta su cui iniziare l’impressionante realizzato, se troppo desideroso di piacere, Prospect, ampliato dai registi Zeek Earl e Chris Caldwell dal loro corto omonimo del 2014.
La teenager Cee (Sophie Thatcher) e suo padre, Damon (Jay Duplass), sono in missione clandestina per estrarre alcune preziose gemme aliene per una redditizia paga. Ma il loro piano migliore va storto dopo che si incrociano con un rivale spietato. Nel cortometraggio, il cattivo è un tizio che non parla in una tuta spaziale di metallo improvvisata. Qui, l’antagonista è il decisamente più verboso Ezra (Pedro Pascal di Game of Thrones), un ladro e assassino che parla come uno scarto di una serie televisiva di David Milch e diventa una specie di figura paterna antieroica per Cee.
È chiaro che Earl e Caldwell – che indossano più cappelli come co-registi, co-sceneggiatori e, nel caso di Earl, direttore della fotografia – hanno pensato a ogni piccolo dettaglio del loro mondo futuro. La tecnologia è squallidamente funzionale; come quella finestra nella scena iniziale, tutto è stato toccato così spesso che la novità è svanita da tempo. E il terrore extraterrestre è splendidamente visualizzato. Gli esterni sono stati girati nella foresta pluviale di Hoh nello stato di Washington, il che permette un sacco di atmosfera naturalmente verdeggiante, aumentata da panorami di pianeti lontani creati digitalmente (direttamente dalla copertina di un tascabile di fantascienza d’epoca) e dalle onnipresenti particelle di polvere velenosa, tutte visibili a occhio nudo, che assomigliano ad amebe e protozoi.
La morte, o la minaccia di essa, è ovunque. Può assumere la forma di un alunno di The Wire – Andre Royo alias Bubbles come naufrago malvagio che ha creato la sua micro-civiltà e Anwan Glover alias Slim Charles come capo di un branco di mercenari assassini – o la pugnace Sheila Vand, la ragazza che tornava a casa da sola la sera in A Girl Walks Home Alone at Night (2014). Il nocciolo del racconto è la riluttante alleanza tra Ezra e l’omonima adolescente prospect (che è anche prospect e deve farsi le sue prospettive e… abbiamo capito ragazzi, titolo intelligente). Pascal e Thatcher sono una squadra esteriormente convincente, anche se interpretano costrutti invece di personaggi, veicoli vuoti che corrono attraverso questo futuro stracciato, invece di abitanti convincenti a lungo termine. Questo scollamento conferisce al film, come spesso accade con i primi lungometraggi, l’aura complessivamente ossequiosa di un biglietto da visita, una storia che doveva essere raccontata solo perché altre storie potessero essere raccontate.
C’è ancora molto talento evidente, anche se nascente, e non solo nel lavoro sugli effetti e nei particolari della costruzione del mondo. Una scena in cui Cee deve eseguire un’improvvisata operazione al braccio di Ezra ha tutto il giusto riverbero estetico ed emotivo per il quale il film altrimenti si sforza. Non è niente, e fa presagire una speranza per Earl e Caldwell: cose migliori a venire.
Production Company: Shep Films
Cast: Sophie Thatcher, Pedro Pascal, Jay Duplass, Andre Royo, Sheila Vand, Anwan Glover
Direttori: Zeek Earl, Chris Caldwell
Produttori esecutivi: Aaron Gilbert, Steven Thibault, Jason Cloth, Tracey Bing
Produttori: Andrew Miano, Chris Weitz, Scott Glassgold, Dan Balgoyen, Garrick Dion, Matthias Mellinghaus
Sceneggiatori: Zeek Earl, Chris Caldwell
Cinematografo: Zeek Earl
Montatore: Paul Frank
Production Designer: Matt Acosta
Sound Designer: Brendan J. Hogan, Jamie Hunsdale, Paul Eric Miller
Musica: Daniel L.K. Caldwell
Co-Produttore: Brice Budke
Production Manager: Steven Laing
Costumista: Aidan Vitti
Primo AD: Drew Langer
Set Designer: Taylor Sizemore, Brandon Meyers
Graphic Design Lead: Alex Park
Concept Artist: Laurie Greasley
Venue: SXSW (Narrative Feature, Visions)
99 minuti