L’infarto miocardico è definito come morte ischemica improvvisa del tessuto miocardico. Nel contesto clinico, l’infarto miocardico è solitamente dovuto all’occlusione trombotica di un vaso coronarico causata dalla rottura di una placca vulnerabile. L’ischemia induce profonde perturbazioni metaboliche e ioniche nel miocardio colpito e causa una rapida depressione della funzione sistolica. L’ischemia miocardica prolungata attiva un “fronte d’onda” di morte dei cardiomiociti che si estende dal subendocardio al subepicardio. Le alterazioni mitocondriali sono coinvolte in modo rilevante nell’apoptosi e nella necrosi dei cardiomiociti nel cuore infartuato. Il cuore adulto dei mammiferi ha una capacità rigenerativa trascurabile, quindi il miocardio infartuato guarisce attraverso la formazione di una cicatrice. La guarigione dell’infarto dipende da una cascata infiammatoria, innescata dalle alarmine rilasciate dalle cellule morenti. La rimozione delle cellule morte e dei detriti della matrice da parte dei fagociti infiltrati attiva vie antinfiammatorie che portano alla soppressione della segnalazione di citochine e chemochine. L’attivazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone e il rilascio del fattore di crescita trasformante-β inducono la conversione dei fibroblasti in miofibroblasti, promuovendo la deposizione di proteine della matrice extracellulare. La guarigione dell’infarto si intreccia con il rimodellamento geometrico della camera, caratterizzato da dilatazione, ipertrofia dei segmenti vitali e disfunzione progressiva. Questo manoscritto di revisione descrive i segnali molecolari e gli effettori cellulari implicati nella lesione, riparazione e rimodellamento del cuore infartuato, la base meccanicistica delle complicazioni più comuni associate all’infarto miocardico e gli effetti fisiopatologici delle strategie di trattamento stabilite. Inoltre, discutiamo le implicazioni delle intuizioni fisiopatologiche nella progettazione e implementazione di nuovi approcci terapeutici promettenti per i pazienti con infarto miocardico.