Marco Emilio Lepido (88 a.C.-12 a.C.) fu un generale romano che fu membro del Secondo Triumvirato del 43-33 a.C. insieme a Ottaviano e Marco Antonio. Lepido fu il membro più debole del Triumvirato, con la sua capitale a Cartagine, e fu spodestato nel 33 a.C. dopo aver tentato di assorbire la Sicilia nei suoi domini.
Biografia
Marco Emilio Lepido nacque a Roma nella Repubblica Romana, figlio di Marco Emilio Lepido e Appuleia, e sposò la sorella di Marco Giunio Bruto, Giunia Secunda. Nel 49 a.C. fu fatto Pretore della Repubblica, e nel 46 a.C. fu fatto Console dopo la sconfitta delle forze pompeiane in Oriente. Cicerone invitò Lepido a unire le forze con suo cognato quando Giulio Cesare fu ucciso nel 44 a.C., ma egli rifiutò e si unì invece in un triumvirato con Ottaviano e Marco Antonio. Collettivamente i triumviri governarono tutta l’Italia a sud della Lombardia, ma Lepido governò indipendentemente le province settentrionali dell’Africa nell’attuale Tunisia e Libia. Nella battaglia di Filippi del 42 a.C., Lepido contribuì alla sconfitta dell’esercito dei Liberatores e dovette assistere al suicidio di suo cognato e di suo cognato Gaio Cassio Longino. Nel 36 a.C., Lepido sollevò un grande esercito di 14 legioni per sottomettere Sesto Pompeo in Sicilia, giocando un ruolo importante nella sua sconfitta. Tuttavia, dopo la sconfitta di Pompeo, stazionò le sue legioni in Sicilia ed ebbe una disputa con Ottaviano su chi detenesse l’autorità sull’isola. Ottaviano accusò Lepido di incitare ai disordini e di pianificare l’usurpazione del potere, così Ottaviano lo spogliò di tutte le sue cariche, tranne quella di pontefice massimo, e lo esiliò in Circeii. Morì nel 12 a.C., e Ottaviano – ora imperatore Augusto – assunse lui stesso il titolo di Pontifex Maximus.