Come dovremmo ricordare una guerra che abbiamo “perso”? Forse vi sono venute le lacrime mentre toccavate o guardavate altri toccare “il Muro” al Vietnam Veterans Memorial, il monumento alla guerra più visitato nella capitale della nostra nazione. Eppure, questo santuario apparentemente dato da Dio ha i piedi d’argilla a livello politico, e dietro di esso si nasconde una feroce controversia che ha riaperto le ferite della guerra che il memoriale è stato progettato per guarire. Vivi l’evoluzione della controversia sul Muro del Vietnam leggendo un elenco cronologico di documenti divisi in cinque turni:
1: Making the Case, 1967-1980
Il veterano del Vietnam Jan Scruggs inizia una dura battaglia per costruire un Vietnam War Memorial, convincendo finalmente il Congresso ad appropriarsi del terreno per un memoriale che sarebbe stato costruito con fondi pubblici.
2: La scelta del progetto,7/1980-6/1981
Il luogo è assicurato, il processo apparentemente non controverso di articolare gli obiettivi per un memoriale e l’organizzazione di un concorso attira oltre 1100 partecipanti – allora il più grande concorso di progettazione negli Stati Uniti – e il vincitore è “Wall” di Maya Lin.”
3: La controversia politica,5/1981 – 3/1982
Il processo di costruzione incontra un ostacolo quando i critici implacabili e potenti, guidati da Tom Carhart, trovano un messaggio politico sgradevole nel presunto apolitico disegno vincente – costringendo infine un compromesso, l’aggiunta di una bandiera e una statua con tre soldati al Muro.
4: La controversia artistica, 3/1982-11/1985 >>>> 1988
Ma a Lin non piace che qualcuno “disegni i baffi” sul suo disegno e, con l’appoggio di molti nel mondo dell’arte, fa pressione sulla Commissione delle Belle Arti per affossare il compromesso e crearne uno nuovo. Che il Segretario degli Interni James Watt minaccia poi di affossare!
5: La controversia di genere, 1983-1993
Anche le donne soldato – le infermiere – hanno sofferto. Quando la statua di compromesso viene dedicata, è già in corso un movimento per l’aggiunta di un memoriale delle donne. Ma, dicono gli oppositori, gli uomini rappresentano le donne, gli uomini rappresentano tutti i soldati… Oooo, non più, non più.