Mike Tyson, solo 20 anni, era già una sensazione quando salì sul ring per sfidare il detentore del titolo dei pesi massimi Trevor Berbick il 22 novembre 1986 all’Hilton Hotel di Las Vegas – 34 anni fa oggi.
“Iron Mike”, a volte combattendo una volta ogni poche settimane, ha consegnato un knockout brutale dopo l’altro sulla televisione gratuita per costruire un record di 27-0 (25 KOs) e catturare l’immaginazione anche di coloro che non sono interessati alla boxe. Nessuno poteva guardare altrove.
Berbick è una nota a piè di pagina nella storia dei pesi massimi. Il nativo della Giamaica aveva battuto Pinklon Thomas per vincere la sua cintura otto mesi prima, ma era solo un altro di una serie di mediocri detentori del titolo dei pesi massimi di quell’epoca.
Non era certo una minaccia per Tyson.
Lo sfidante non perse tempo ad attaccare il campione 32enne, lanciando missili destinati a terminare presto l’incontro. Berbick uscì dal primo round, ma aveva già preso alcuni grossi colpi e sembrava grossolanamente sopraffatto.
Nel secondo round, Tyson continuò l’assalto prima di mettere finalmente Berbick a terra con un destro. Berbick si rialzò ma il suo destino non poteva essere più chiaro. Tyson concluse l’incontro con un gancio sinistro che mise di nuovo al tappeto la sua preda. Berbick provò ad alzarsi e cadde. Provò di nuovo, cadde di nuovo. Al terzo tentativo riuscì a mettersi in piedi, ma non era in condizione di continuare. L’arbitro Mills Lane fermò misericordiosamente l’incontro a 2:35 del secondo round.
Tyson aveva rivendicato quello che sembrava essere il suo posto legittimo nella boxe, diventando il più giovane campione dei pesi massimi di sempre.
“Sono il più giovane campione dei pesi massimi della storia”, disse Tyson dopo l’incontro, “e sto per diventare il più vecchio.”
Beh, le cose non andarono così.
Tyson aggiunse altre due cinture alla sua collezione e difese con successo il suo titolo nove volte, compresa una demolizione di 91 secondi di Michael Spinks nella sua notte più bella sul ring.
Poi tutto crollò in una notte indimenticabile l’11 febbraio 1990 a Tokyo, quando Buster Douglas sbalordì Tyson e il mondo mandando al tappeto un uomo che molti pensavano fosse invincibile.
La corsa storica di Tyson era finita in un istante insondabile. E aveva solo 23 anni.
Pochi anni dopo sarebbe finito in prigione per una condanna per stupro e, a coronamento di un notevole ritorno, avrebbe riconquistato alcuni titoli dei pesi massimi, ma non fu mai lo stesso affascinante juggernaut che annientò Berbick più di tre decenni fa.
Certo, la gente è ancora intrigata da Tyson, che ora ha 54 anni. Ecco perché un’esibizione in pay-per-view contro Roy Jones Jr. prevista per il 28 novembre a Los Angeles farà senza dubbio buoni affari. Alcuni sembrano credere che possa ancora combattere ad alto livello.
Questi giorni sono passati da tempo… ma non dimenticati.