Fellow-Travellers

Helsinki Collegium for Advanced Studies
The Aleksanteri Institute
Political History, University of Helsinki

13-14 giugno 2019

I fellow-travellers comunisti (Poputchiki) sono figure vituperate della storia del XX secolo. I più velenosamente criticati sono quegli intellettuali occidentali che sono accorsi in Unione Sovietica e sono tornati con rapporti incandescenti di un’utopia in costruzione. Ciechi alla brutale realtà del comunismo sovietico, essi fornirono una copertura intellettuale al terrore di massa di Stalin.

Secondo John Gray, questi apologeti dell’Unione Sovietica – questi utili idioti, come Lenin li chiamava – credevano di essere all’avanguardia della storia, membri di una élite che avrebbe presieduto un nuovo ordine post-capitalista. Come Gray ha anche fatto notare, il compagno di viaggio non è morto con il crollo del blocco sovietico. Infatti, il 21° secolo ha visto l’emergere di un gruppo sostanziale di quelli che i tedeschi chiamano Putinverstehers – simpatizzanti con la Russia di Putin.

Quelli con assi politici da macinare hanno generato gran parte dei commenti critici sui compagni di viaggio. Ma come ha sostenuto Michael David-Fox, “la storia dei compagni di viaggio è molto più di una storia di inchini politici degli ultimi tempi”, i compagni di viaggio non erano così volontariamente ciechi come spesso si ritiene. Facevano scelte consapevoli su ciò che dicevano in pubblico come parte di un compromesso per influenzare i loro ospiti comunisti. Il ruolo di un compagno di viaggio era un ruolo negoziato e la sua performance era irta di tensioni e contraddizioni.

Molte ricerche sui compagni di viaggio si sono concentrate sull’Unione Sovietica durante il periodo tra le due guerre. Tuttavia, il picco del fenomeno dei compagni di viaggio si è verificato dopo la seconda guerra mondiale. Infatti, le attrazioni del comunismo aumentarono considerevolmente quando le repressioni di massa dell’era staliniana lasciarono il posto a un autoritarismo molto più morbido e poroso. Particolarmente importanti furono le attività dei compagni di viaggio associati a organizzazioni come il Consiglio Mondiale della Pace, la Federazione Mondiale delle Donne Democratiche e l’Organizzazione Internazionale dei Giornalisti.

I compagni di viaggio si consideravano tipicamente amici fedeli ma critici dell’URSS. Come disse il premio Nobel Frédéric Joliot-Curie, presidente del Consiglio Mondiale della Pace: “la lealtà era una buona cosa nell’amicizia ma in politica, come nella scienza, non basta avere fede, bisogna anche pensare”. E mentre alcuni compagni di viaggio erano virtualmente indistinguibili dai comunisti tesserati, altri individui e gruppi cercarono un percorso indipendente attraverso le polarizzazioni della guerra fredda.

I relatori di questo evento sono i migliori studiosi americani ed europei della storia e della politica dei compagni di viaggio. Le loro presentazioni basate su ricerche d’archivio cercheranno di catturare l’argomento in tutta la sua complessità e contraddizione, dagli anni ’20 ai giorni nostri.

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