OriginiModifica
L’effetto prende il nome dall’immagine sulle lattine e scatole di cacao in polvere Droste, una delle principali marche olandesi, che mostrava un’infermiera che portava un vassoio con una tazza di cioccolata calda e una scatola con la stessa immagine, disegnata da Jan Misset. Questa immagine, introdotta nel 1904, e mantenuta per decenni con leggere variazioni a partire dal 1912 da artisti come Adolphe Mouron, divenne una nozione familiare. Secondo quanto riferito, il poeta ed editorialista Nico Scheepmaker ha introdotto un uso più ampio del termine alla fine degli anni ’70.
MathematicsEdit
L’aspetto è ricorsivo: la versione più piccola contiene una versione ancora più piccola dell’immagine, e così via. Solo in teoria questo potrebbe continuare all’infinito, come fanno i frattali; in pratica, continua solo finché la risoluzione dell’immagine lo permette, che è relativamente breve, poiché ogni iterazione riduce geometricamente le dimensioni dell’immagine.
Arte medievaleEdit
L’effetto Droste fu anticipato da Giotto nel 1320, nel suo Trittico Stefaneschi. La pala del polittico ritrae nel suo pannello centrale il cardinale Giacomo Gaetani Stefaneschi che offre il trittico stesso a San Pietro. Ci sono anche diversi esempi dal Medioevo di libri con immagini che contengono il libro stesso o pannelli di finestre nelle chiese che rappresentano copie in miniatura del pannello della finestra stessa.
M. C. EscherModifica
L’artista olandese M. C. Escher ha fatto uso dell’effetto Droste nella sua litografia del 1956 Print Gallery, che raffigura una galleria contenente una stampa che raffigura la galleria, ogni volta sia ridotta e ruotata, ma con un vuoto al centro dell’immagine. L’opera ha attirato l’attenzione di matematici tra cui Bart de Smit e Hendrik Lenstra. Essi hanno escogitato un metodo per riempire il vuoto centrale dell’opera d’arte in un’ulteriore applicazione dell’effetto Droste, ruotando e rimpicciolendo successivamente un’immagine dell’opera d’arte.
Uso modernoModifica
L’effetto Droste è stato usato nella confezione del burro Land O’Lakes, che presentava una donna nativa americana che teneva una confezione di burro con una sua immagine. Morton Salt fa un uso simile dell’effetto. La copertina dell’album in vinile Ummagumma del 1969 dei Pink Floyd mostra i membri della band seduti in vari posti, con una foto sul muro che mostra la stessa scena, ma l’ordine dei membri della band ruotato. Il logo della marca di formaggio spalmabile The Laughing Cow raffigura una mucca con degli orecchini. Ad un esame più attento, si vede che sono immagini della confezione circolare di formaggio spalmabile, ognuna delle quali porta l’immagine della mucca che ride. L’effetto Droste è un tema nel romanzo per bambini di Russell Hoban, Il topo e il suo bambino, che appare sotto forma di un’etichetta su una lattina di “cibo per cani Bonzo” che raffigura se stesso.
Un esempio tridimensionale dell’effetto Droste può essere visto a Bourton-on-the-Water, in Inghilterra. Un modello di Bourton-on-the-Water è stato costruito all’interno del villaggio negli anni ’30 in scala 1:9 e contiene al suo interno un modello di se stesso, che a sua volta include un ulteriore modello più piccolo, e poi un modello ancora più piccolo all’interno di questo.