Cosa rende la Terra così unica?

Non ci vuole un astronomo professionista per identificare alcune delle caratteristiche distintive della Terra: abbondante acqua liquida (e la temperatura necessaria per questo), un’atmosfera protettiva, un sistema geologico né iperattivo né morto.

Oh, sì, e un’altra cosa: la Terra è nota per ospitare ogni tipo di vita! Clara Moskowitz di Space.com scrive: “Il fatto che la Terra ospiti non solo la vita, ma la vita intelligente, la rende doppiamente unica.”

L’articolo della Moskowitz include una litania di specifiche su ciò che rende la Terra unica, tra cui:

• l’esistenza di acqua sulla superficie terrestre – né troppa né troppo poca – che è in forma liquida
• la vicinanza al sole – né troppo caldo né troppo poco
• il sistema di tettonica a placche che permette il ciclo carbonio-silicato che regola la temperatura
• la giusta dimensione – abbastanza grande da mantenere la sua atmosfera, ma non così grande da trattenere troppa atmosfera e di conseguenza troppo calore
• la sua protezione da parte del “fratello maggiore Giove”, la cui gravità aiuta a deviare e aspirare i detriti in arrivo e a mantenere la Terra al sicuro
• l’effetto stabilizzante della luna sulla nostra rotazione planetaria, che impedisce ai poli di spostarsi improvvisamente

“Il fatto che la Terra ospiti non solo vita, ma vita intelligente, la rende doppiamente unica.”

Alquanto intrigante (ma anche adoratore della Terra, in un certo senso) è il commento dell’astrofisico Gregory Laughlin dell’Università della California-Santa Cruz: “Dal nostro punto di vista antropocentrico, ci separiamo naturalmente dal pianeta su cui viviamo, ma se si adotta il punto di vista di un osservatore esterno, è il ‘pianeta’ (preso nel suo insieme) che ha fatto queste cose notevoli” – cose notevoli come “modellare insieme piccoli pezzi di metallo nella sua crosta, e ha lanciato questi oggetti delicatamente costruiti a tutti gli altri pianeti del sistema solare” (in riferimento a razzi e simili).

“Si sente sempre dire quanto Marte sia simile alla Terra, ma se ti portassero su Marte non ti sentiresti affatto felice lì”, ha commentato (con un drammatico eufemismo!) l’astronomo Don Brownlee dell’Università di Washington. Brownlee ha aggiunto che “l’idea che sia un pianeta tipico è insensata.”

“Penso che scopriremo che ce ne sono letteralmente miliardi nella galassia.”

Questo è in contrasto con il punto di vista dell’evoluzionista Alan Boss, un teorico della formazione dei pianeti della Carnegie Institution, che ha affermato: “Tutto sta puntando nella direzione di: ‘Ehi, il sistema solare, che pensavamo fosse unico, non è affatto unico… sicuramente ci saranno altri pianeti che sostengono la vita… Penso che la vita sia in realtà abbastanza comune. Penso che scopriremo che ce ne sono letteralmente miliardi nella galassia.”

La fede senza prove di Boss nella vita fuori dalla terra è ripresa da altri. Per esempio, in un articolo di LiveScience di questa settimana – “How NASA Might Find Rock-Eating Microbes on Mars” – il primo commentatore, TD, scrive (a proposito della vita marziana):

Al minimo, sono probabilmente luoghi dove i microbi vivono appena sotto la superficie. E questo significa vita marziana. Potrebbe non essere una “Scoperta Imminente” in un arco di tempo di mesi, come speravamo con Phoenix, ma almeno il fatto della vita su Marte può essere finalmente scoperto. . . . Gli anni ’60 sono finiti – è ora di scoprire la vita su Marte.

Sia Boss che TD stanno mostrando un’adesione religiosa al dogma noto come darwinismo (e la visione del mondo ad esso associata): nonostante l’evidenza che la Terra è davvero unica e che l’esistenza della vita sulla Terra non è un semplice incidente, gli evoluzionisti si aggrappano per fede alla loro visione del mondo. Mentre si maschera da scienza, la visione del mondo evolutiva è, in fondo, una visione del mondo religiosa tanto quanto la creazione biblica.