Cesare e Cleopatra (1945)

Bernard Shaw forse non si adatta troppo bene allo schermo, ma, a mio parere, questo adattamento è particolarmente riuscito e probabilmente il migliore di tutti, anche se un’edizione video nel Regno Unito non ha nemmeno rischiato di menzionare il nome di Shaw da qualche parte sulla scatola, preferendo commercializzarlo come semplice spettacolo esotico. Naturalmente è tutto questo, ma come tutto ciò che Shaw ha scritto, molto, molto di più, ed è essenzialmente sulle IDEE, (non necessariamente, come è stato spesso sostenuto, sempre le convinzioni personali di Shaw). Vivien Leigh come Cleopatra dà un’altra performance sublime e di prim’ordine mentre progredisce da adolescente spaventata a regina imperiosa con una reale comprensione del potere. (La scena in cui lei frusta uno schiavo sfortunato per provare il “brivido” del potere totale, stranamente pre-eco la psicologia del molto incompreso SALO). Bisogna anche menzionare la superba partitura musicale di Georges Auric, e l’ammirazione espressa per la pura audacia del produttore Pascal nel realizzare una produzione così ricca e costosa nella povera Gran Bretagna del dopoguerra. Vale la pena di guardare.

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