Bhagwan Shree Rajneesh, chiamato anche Osho o Acharya Rajneesh, nome originale Chandra Mohan Jain, (nato l’11 dicembre 1931, Kuchwada, India – morto il 19 gennaio 1990, Pune), leader spirituale indiano che predicò una dottrina eclettica di misticismo orientale, devozione individuale e libertà sessuale.
Da giovane intellettuale, Rajneesh visitò e assorbì le intuizioni dei maestri delle varie tradizioni religiose attive in India. Ha studiato filosofia all’Università di Jabalpur, conseguendo una laurea nel 1955; ha iniziato a insegnare lì nel 1957, dopo aver conseguito un master all’Università di Saugar. All’età di 21 anni ebbe un intenso risveglio spirituale, che ispirò in lui la convinzione che l’esperienza religiosa individuale è il fatto centrale della vita spirituale e che tali esperienze non possono essere organizzate in un unico sistema di credenze.
Nel 1966 Rajneesh si dimise dal suo incarico universitario e divenne un guru (guida spirituale) e un insegnante di meditazione. Nei primi anni ’70 iniziò le persone all’ordine dei sannyasis, che tradizionalmente rinunciavano al mondo e praticavano l’ascetismo. Reinterpretando l’idea di essere un sannyasi in termini di distacco piuttosto che di ascetismo, Rajneesh insegnò ai suoi discepoli a vivere pienamente nel mondo senza esservi attaccati.
I primi occidentali giunsero a Rajneesh nei primi anni ’70, e nel 1974 la nuova sede del suo movimento fu stabilita a Pune. La pratica di base insegnata nel centro era chiamata meditazione dinamica, un processo progettato per permettere alle persone di sperimentare il divino. Il centro sviluppò anche un programma diversificato di guarigione New Age adottato dall’Occidente. Rajneesh divenne noto per il suo approccio progressista alla sessualità, che contrastava con la rinuncia al sesso sostenuta da molti altri insegnanti indiani.
Rajneesh si trasferì negli Stati Uniti nel 1981 e, l’anno successivo, incorporò Rajneeshpuram, una nuova città che progettò di costruire in un ranch abbandonato vicino ad Antelope, Oregon. Negli anni successivi molti dei suoi aiutanti più fidati abbandonarono il movimento, che finì sotto inchiesta per molteplici reati, tra cui incendio doloso, tentato omicidio, contrabbando di droga e frode elettorale ad Antelope. Nel 1985 Rajneesh si dichiarò colpevole di frode all’immigrazione e fu espulso dagli Stati Uniti. Gli fu rifiutato l’ingresso in 21 paesi prima di tornare a Pune, dove il suo ashram crebbe presto fino a 15.000 membri.
Nel 1989 Rajneesh adottò il nome buddista Osho. Dopo la sua morte i suoi discepoli, convinti che fosse stato vittima di un intrigo governativo, espressero la loro fede nella sua innocenza e giurarono di continuare il movimento da lui iniziato. All’inizio del XXI secolo contava circa 750 centri situati in più di 60 paesi.